Pontecagnano, tentato omicidio con metodo mafioso: due arresti
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Sparatoria in stile esecuzione sulla litoranea. La vittima si salvò per miracolo. Coinvolti i fratelli Damiani, già noti alle forze dell’ordine
Nel pomeriggio del 14 aprile 2025 i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Salerno, con il supporto della Compagnia di Battipaglia, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti dei fratelli Massimiliano e Fabio Damiani. Il provvedimento, emesso dal GIP del Tribunale di Salerno su richiesta della Procura, ipotizza per entrambi i reati di tentato omicidio aggravato da futili motivi e premeditazione, detenzione e porto abusivo di armi da fuoco, violenza privata e, per il solo Massimiliano, anche tentata estorsione. Tutti i reati contestati sono aggravati dal cosiddetto metodo mafioso.
Secondo quanto emerso dalle indagini, i due sarebbero i responsabili di un agguato armato avvenuto nella notte del 18 settembre 2022 lungo la litoranea che collega Pontecagnano a Salerno, ai danni di un 49enne salernitano. La vicenda troverebbe origine da un episodio avvenuto pochi giorni prima, il 3 settembre, all’interno di una nota discoteca della zona, dove la vittima lavorava come addetto alla cassa. Massimiliano Damiani avrebbe preteso uno sconto sulle consumazioni per sé e per i suoi amici. Al rifiuto del cassiere, lo avrebbe minacciato e aggredito, per poi progettare l’agguato.
La notte dell’attacco, i due fratelli avrebbero atteso il passaggio dell’auto della vittima e, con il volto coperto da passamontagna e armati di pistole, l’avrebbero bloccata tentando di aprire gli sportelli e rompere i finestrini. L’uomo riuscì a fuggire ma fu inseguito a tutta velocità da un’auto a noleggio. Durante la fuga, gli aggressori spararono diversi colpi, che frantumarono il lunotto posteriore e colpirono i sedili: la vittima uscì illesa solo per pura fortuna.
Le indagini, condotte grazie a immagini di videosorveglianza e al tracciamento GPS del veicolo utilizzato – noleggiato con documenti falsi – hanno consentito di accertare la presenza degli indagati nei luoghi chiave prima e dopo l’agguato. La consulenza balistica ha inoltre permesso di determinare che furono esplosi colpi da due diverse armi da fuoco.
Secondo la Procura, il modus operandi dei fratelli Damiani ricalcherebbe lo schema intimidatorio tipico delle organizzazioni mafiose. I due sarebbero legati al gruppo criminale noto come “I ragazzi di Pastena”, coinvolto in episodi di estrema violenza contro le forze dell’ordine risalenti al settembre 2022.
Il provvedimento è attualmente impugnabile e le accuse saranno vagliate nelle successive fasi processuali.